martedì 17 maggio 2011

Il treno che non c'è

Acquistare un biglietto del treno può risultare veramente difficile.
Devo essere a Milano per le 9. C'è un treno che ferma ad Ancona alle 2.35 ed arriva a Milano alle 7.10. Perfetto, penso io, così ho il tempo per arrivare al luogo dell'incontro in tranquillità. Vado in stazione per acquistare il biglietto ma sorge un problema. Il bigliettaio mi dice:

"Secondo il sistema il treno è al completo. Però mi sembra strano, potrebbe esserci un problema con il treno in questione. Se vuole posso stamparle comunque il biglietto ma non posso garantirle che la facciano salire."
Beh, mi sembra un po' azzardato. Ringrazio e dico che cerco una soluzione alternativa. Torno a casa e provo ad acquistare il biglietto del medesimo treno su internet attraverso il loro sito. Niente da fare. Il treno non è disponibile per il giorno che mi interessa.

Per scrupolo provo l'acquisto di un biglietto per lo stesso orario, ma che parte il giorno successivo a quello di cui ho bisogno. Stesso problema. E così per ogni data che provo ad inserire. Quel treno risulta sempre pieno. Tutti i giorni.
Mi sembra proprio strano. Per tentare di risolvere la questione, decido di telefonare al numero indicato sul sito. Mi risponde una signorina alla quale espongo il mio problema. La sua risposta:

"Il treno che lei chiede non esiste. Il primo treno da Ancona per Milano parte alle 7.10".
Sono esterrefatto. Dal sito, tra le 2.35 e le 7.10, risultano ben 5 treni che vanno da Ancona verso Milano. A quel punto penso che non sia proprio il caso di insistere con la signorina perché la questione potrebbe diventare veramente lunga e la telefonata non costa poco. 

E qual'è la soluzione direte voi? La migliore probabilmente era quella di evitare il treno. Io ho risolto acquistando un biglietto su internet per il treno delle 3.29 con la remota speranza di arrivare, correndo, puntuale al luogo dell'incontro.

2 commenti:

Pamela ha detto...

Che roba, da matti...
Se continua così il treno sarà un mezzo di trasporto da evitare...

Massimo Caccia ha detto...

Follia pura! Sono i paradossi della nostra società.
Bello come lo hai raccontato.

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