sabato 23 luglio 2011

Amore, bugie e calcetto - L'abc della vita moderna (2007)

Una tipica situazione serale.
"Ore 20. Sette maschiacci brutali fuggono dai loro comodi uffici e si ritrovano sul campo di battaglia. Lotta, sudore, sangue. E' il calcetto."
Probabilmente lo sport più amato dagli italiani e più sconsigliato dai medici. Anch'io tuttora lo pratico saltuariamente e non ho mai trovato un medico che lo consigliasse. Nuoto, bici, pallavolo, pallacanestro, corsa, ginnastica... anche le bocce ma non il calcetto! E devo ammettere che non avevano tutti i torti. Distorsioni, dita rotte, dolori alla schiena, pallonate dove ti fa tanto ma tanto male, menischi frantumati, legamenti che non legavano più...
"Ma a voi il calcio vi ha tarlato il cervello fin da piccoli, eh?"
In ogni caso si gioca. Perché lo praticano tante persone. Perché ti scarica. Perché per 2 ore stacchi dalla corsa quotidiana e ti dedichi a quella dietro ad un pallone. Perché ti diverti. Perché, anche se si gioca solo per divertirsi, una vittoria è sempre una vittoria.

Ed il film "Amore, bugie e calcetto - L'abc della vita moderna" è incentrato proprio su questo tema. La vita, con non pochi problemi, di sette individui che amano il calcetto. Uno dei protagonisti è Vittorio, intrepretato da Claudio Bisio. E' l'attaccante della squadra. Un uomo di mezza età, separato dalla moglie, che prende la vita un po' troppo alla leggera.
"Ti droghi per giocare a calcetto con tuo figlio e prendi il viagra per farti le sue amiche."
Vittorio sta insieme ad una ragazza che ha la metà dei suoi anni.
"Che vuol dire TVSBX? Che te le scegli troppo giovani!"
Poi c'è Filippo, il difensore arcigno. Nella vita è un consulente senza scrupoli.
"Per i contratti a progetto sei troppo qualificata. Io ti vorrei assumere capisci, ma come senior sei troppo giovane e come junior, mi dispiace a dirtelo, sei troppo vecchia."
C'è Lele, un quarantenne in crisi con la moglie. Insieme non riescono più a gestire tutti i loro problemi. E poi hanno anche un figlio. Il suo punto di forza nel campo è la corsa. Che in pratica è quello che fa tutti i giorni.
"Conosco molta gente pentita di essersi sposata, ma nessuno che si sia pentito di avere avuto un figlio."
Poi c'è Adam, il figlio di Vittorio che fa di tutto per non assomigliare al padre ma, suo malgrado, fa gli stessi errori. Da una scappatella con la ragazza del suo migliore amico, Piero, è venuta fuori una gravidanza. E' il portiere.
E  poi c'è Piero, ragazzo preciso, calcolatore, che deve avere sempre tutto sotto controllo. La gravidanza della fidanzata, che lo terrà ignaro del fatto che in realtà il figlio non è suo, attenuerà un po' queste piccole fisse. Inizialmente è il regista, ma alla fine diventerà attaccante.

"Forza ragazzi, non è colpa vostra. È che l'amore ai tempi del calcetto è diventato un garbuglio inestricabile."
Poi ci sono il Venezia ed il Mina. Stanno spesso in panchina, ma sono sempre dispensatori di saggezza. Il Mina soprattutto, il mister-giocatore con qualche problema di peso e divorziato dalla moglie. Entra in gioco quando c'è da tirare una punizione. E spesso non sbaglia.
"Sono bravissimo a risolvere i problemi degli altri ma non sono in grado di curare i miei…"
Il film va avanti associando i problemi calcistici ai problemi di vita. A causa della suo tenore troppo sopra le righe, Vittorio ha un problema cardiaco. E si trova ad essere curato dall'ex-moglie,  Diana, interpretata da una simpaticissima Angela Finocchiaro. Riesce a trovare persino l'alternativa al viagra per Vittorio.
"Il problema è il melillo che è un muscolo che verso i 50 anni si contrae, per cui bisogna rilassarlo."
I due piano piano si riavvicinano.
"No no. Ma non puoi fare sesso con me, sono tua moglie, ma che scherzi? E poi sono troppo vecchia per te. Ho quasi la tua età!"
Vittorio capisce così che nella vita non si può fare sempre l'attaccante. Arriva un certo punto in cui devi cercare di difendere con tutte le tue forze tutto ciò che la vita ti ha donato.
"Perché con te combatto alla pari. Perché non scrivi tvsmnplmn. Perché hai le rughe e metà te le ho fatte venire io. Perché sei l'unica che riesce ad eccitarmi toccandomi il melillo... che non esiste. Virilità non è andare con le ragazzine, è restare con la donna che è invecchiata insieme a te."

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