Questa cosa mi ha fatto tornare alla memoria una storia di Dylan Dog che ho letto tempo fa, dal titolo La prigione di carta (albo 114 del Marzo 1996). Tra i protagonisti di questa storia c'era uno scrittore trasandato di nome Charles Chivakzy. Anche lui esprimeva questo concetto, anche se forse in maniera un tantino estremizzata:
"Vedi, bello, il fatto è che viviamo in un mondo schifoso. Respiriamo gas tossici, ci arrabattiamo per pagare con le tasse gli yacht e i gioielli dei nostri uomini politici... Abbiamo droga, code ai semafori...
E siamo tutti posseduti dai demoni. Per liberarsene, c'è chi prende una pistola e massacra un po' di gente in metropolitana, c'è chi si inietta porcherie nelle vene, chi tortura i cani, e c'è chi butta i figli dentro un cassonetto della spazzatura...
Lo scrittore, invece, scrive. Tira fuori i demoni e li imprigiona sulla pagina, tra le righe. Li schiaccia lì sopra e loro sono in trappola."
Forse il concetto era troppo estremizzato, però magari ogni tanto qualcosa pubblico.
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