mercoledì 25 maggio 2011

I pilastri della Terra

Ho da pochi giorni finito di leggere "I pilastri della Terra", un libro di Ken Follett pubblicato nel 1989. Da molti è considerato il capolavoro assoluto dell'autore.
Io non posso dire se questo è il suo libro più bello per 2 motivi: innanzitutto, questo è solamente il suo secondo libro che leggo, e poi non sono assolutamente in grado di dare un giudizio oggettivo di un libro per la mia scarsissima conoscenza letteraria. Però, posso sicuramente dire che questo è uno dei libri che mi hanno appassionato di più. Sono 1030 pagine, scritte tra l'altro a carattere non troppo grande, che a prima vista potrebbero sembrare, almeno per me, insormontabili ed invece, pagina dopo pagina, il libro scorre e diventa avvincente come pochi.


 Il libro è ambientato nell'Inghilterra medioevale in una porzione di secolo ben precisa: dal 1120 al 1170. Storicamente nel 1120 si verificò l'affondamento della White Ship, dove morì l'unico figlio legittimo di re Enrico I ed unico erede al trono d'Inghilterra. La conseguenza politica di questa disgrazia fu il lungo periodo di anarchia successivo alla morte di Enrico I. Il 1170 invece è ricordato per l'assassinio dell'Arcivescovo Thomas Becket nella cattedrale di Canterbury che generò un notevole cambiamento di pensiero nel popolo inglese.

La maggior parte degli eventi del libro si svolgono nella località immaginaria di Kingsbridge. L'autore riesce a trasportare il lettore in questo villaggio che negli anni si espanderà fino a diventare una piccola città. Il filo conduttore del libro è la costruzione della cattedrale di Kingsbridge, più volte bloccata e rimandata a causa di situazioni avverse e personaggi senza scrupoli. La storia, come è facile immaginare, ha molti protagonisti. Si va da un priore di un piccolo convento ad un costruttore ambizioso, da un ragazzo che scopre il mondo dopo aver vissuto per dieci anni nella foresta ad una principessa caduta in miseria, da un cavaliere che ha sete di conquista ad un vescovo senza scrupoli. E Ken Follett racconta i fatti attraverso gli occhi di questi personaggi dove anche il più buono ha i suoi peccati da farsi perdonare.

E si narra di amori e di tradimenti, di pace e di guerra, di miseria e di rinascita. Ma si narra soprattutto di crescita, con i personaggi che, a seconda delle situazioni della vita, si vanno a trovare sul carro dei vincitori o su quello dei perdenti. Su quello dei buoni o su quello dei cattivi. E si trovano a combattere anche con nemici molto più grandi di loro.

"Un uomo che perde una battaglia contro il suo re può essere perdonato; ma un uomo che la vince è spacciato."
L'apice si avrà con il conflitto tra il re Enrico II che, salito al trono nel 1154, voleva limitare i poteri della Chiesa e l'Arcivescovo Thomas Becket, deciso a rivendicarli a tutti i costi. E la conclusione del libro ricalca la vicenda storica con l'indiretta decisione reale della condanna a morte dell'Arcivescovo, avvenuta per mano di 4 cavalieri del regno. Ma se inizialmente, per la Chiesa, poteva sembrare un'atroce sconfitta, in realtà la crudeltà del fatto si ritorse contro il re perché martirizzò l'ecclesiastico e la sua venerazione da parte del popolo segnò l'inizio di una nuova era.
"La morte di Thomas aveva rivelato che, in un conflitto tra la Chiesa e la Corona, il monarca poteva prevalere solo ricorrendo alla forza bruta. Ma il culto di San Thomas provava che sarebbe stata sempre una vittoria vana. Il potere di un re non era assoluto, dopotutto: poteva essere limitato dalla volontà del popolo."

Citazioni da "I pilastri della Terra" anche nel post Philip, il priore di Kingsbridge.

2 commenti:

Pietro ha detto...

Ma 1030 pagine quanti MB sono?

Paolo ha detto...

Non ci sono figure. E' solo testo. Non penso che occupi molto... :-)

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